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Anno 1946, a Gerenzano - Monumento Nazionale di San Giacomo

Di stile lombardo rinascimentale ha i cornicioni e gli stipiti in laterizio molto ben conservati. Un prezioso pronao precede la porta d'entrata.

Nell'interno ha la preminenza una grandiosa pala d'altare su tavole di noce, racchiusa in artistica cornice ad intagli, tutta dorata. La pala rappresenta nella sua parte superiore la Madonna seduta in trono con in braccio il bambino Gesù. Fa da sfondo alla figura un rosso drappo sulla cui cordicella che lo tiene teso il pittore vi ha dipinto degli uccelli. Sulla parte inferiore, a figura naturale, stanno a destra San Pietro e San Giovanni Battista, e a sinistra San Paolo e San Giacomo. Nel centro sta un angelo musicante. Il quadro recentemente restaurato dal pittore Prof. Anselmi (sotto la direzione della Commissione per la conservazione dei monumenti) è quanto di bello e di interessante si possa trovare. Non ci sono firme ma i competenti di Brera l'hanno attribuita alla Scuola del Boccaccino e precisamente ad Agostino da Lodi che l'ha eseguita nel 1512 per incarico del marchese Fagnani proprietario del luogo.

Interessanti inoltre sono pure gli affreschi del presbiterio. A destra l'Adorazione dei re magi; a sinistra l'assunta; sulla volta a spicchi i dottori della chiesa: Sant'Ambrogio, S. Agostino, S. Gregorio, S. Gerolamo e quattro angeli musicanti; sulla volta dell'arco i profeti; sul frontone l'annunciazione e ai lati San Giacomo e San Nazzaro. Gli affreschi sono attribuiti a scolari del Luini. Si ritiene anzi che essi siano stati chiamati dal marchese Fagnani mentre col maestro attendevano al vicino Santuario di Saronno. Del Luini gli affreschi hanno infatti molte caratteristiche: di disegno, di colorazione, di impostazione. Il bambino nell'adorazione dei Magi tiene in bocca il ditino come quello del Luini nel celebre presepio di Saronno. La Madonna nell'assunzione richiama quella del monastero maggiore di Milano. Bellissimo il gruppo degli Apostoli attorno al sepolcro della Vergine e quello dei Magi nell'adorazione. Di buona fattura sono pure le pitture della fronte del presbiterio come quelle della volta. Quest'ultime però richiedono l'opera del restauratore. Si ritiene che sotto l'imbiancatura si nascondano altri tesori artistici.